[CLAC] I: RASSEGNA STAMPA su revamping + auguri

adrifaustmen a libero.it adrifaustmen a libero.it
Dom 2 Gen 2011 19:37:30 UTC


Ciao a tutti, 

per conoscenza mi pare doveroso mettervi al corrente (se non lo foste) dello stato delle cose in merito al Rewamping di Monselice, aggiornato alla decisione della Provincia (29 dic.).

E' un momento difficile, spero si riesca a tener duro (anche con l'aiuto vostro).

Grazie infinite

Adriano


----Messaggio originale----
Da: fmiazzi a gmail.com
Data: 30/12/2010 17.55
A: <miazzi--la-cittafutura a googlegroups.com>
Ogg: RASSEGNA STAMPA su revamping + auguri

LE MAIL INVIATE ALLA PROVINCIA E AI GIORNALI NEL GIRO DI 4 GIORNI (NATALE COMPRESO) SONO STATE PIU' DI 200. DATO CHE IL SERVER DEL COMITATO HA DATO SEGNI DI CEDIMENTO... NON ESCLUDO SIANO STATE MOLTE DI PIU'.
TRA LE TANTE PERSONALIZZATE, NE HO SCELTO ALCUNE (SPERANDO CHE NESSUNO SI OFFENDA...) PER DARE A TUTTI LO SPACCATO DI UN MOVIMENTO RICCO E MOTIVATO CHE E' CRESCIUTO IN QUESTI MESI, SVILUPPANDO RIFLESSIONE, SENSO CRITICO E SPERANZA IN UN FUTURO MIGLIORE.
CERTO, CON LE NOTIZIE DI OGGI POTREBBE SEMBRARE UN ESERCIZIO RETORICO, MA IO CREDO CHE TUTTO QUESTO NON DEBBA ESSERE DISPERSO, SIA PERCHE' ABBIAMO ANCORA DELLE CARTE DA GIOCARE IN QUESTA PARTITA, SIA PERCHE' ABBIAMO DI FRONTE LA NECESSITA' DI AIUTARE QUESTA SOCIETA' A CAMBIARE PROFONDAMENTE, ABBIAMO L'OBBLIGO DI CONTINUARE A BATTERCI PER LASCIARE ALLE GENERAZIONI FUTURE UN AMBIENTE ALMENO UGUALE A QUELLO CHE NOI ABBIAMO EREDITATO DAI NOSTRI AVI.


BUON ANNO A TUTTI... CERTAMENTE IL 2011 SARA' MIGLIORE DI QUESTO.


FRANCESCO MIAZZI


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il mattino di padova     GIOVEDÌ, 30 DICEMBRE 2010



 




La Provincia dà parere favorevole

 

Si defila la Lega, al via definitivo manca solo l’imprimatur dell’Aia

 

 

 

L’assessore Mauro Fecchio «Capisco i dubbi, sull’ambiente la Giunta ha chiesto interventi»

 

FRANCESCA SEGATO






 MONSELICE. E’ arrivato nel primo pomeriggio di ieri, il sì della Provincia al progetto di revamping Italcementi. La Giunta provinciale ha espresso parere favorevole alla compatibilità ambientale del progetto, prendendo atto delle conclusioni raggiunte dalla commissione Via. Un sì sofferto, arrivato con il solo voto del Pdl. Gli assessori della Lega Nord non hanno partecipato al voto.
 Il punto. Quello appena raggiunto è il giro di boa nella complessa procedura per il progetto revamping.
 Con la Valutazione di Impatto Ambientale, l’impianto è stato valutato (positivamente) per l’impatto sul territorio. Ora dovrà ottenere anche l’imprimatur dell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale), che, diversamente dal Via, valuta l’impianto in quanto tale, verificando l’impiego delle migliori tecnologie disponibili.
 Il consiglio provinciale nei mesi scorsi ha dato mandato alla Giunta di nominare un tecnico per un supporto nella valutazione: è il professor Iginio Di Federico, dell’Università di Ferrara. L’Aia verrà rilasciata dal dirigente provinciale del settore Ambiente.
 «Capisco che possano esserci perplessità per l’aspetto paesaggistico - commenta l’assessore provinciale all’Ambiente Mauro Fecchio - peraltro risolte direttamente dal Ministero. Ma dal punto di vista strettamente ambientale, la Provincia stessa, fin dal 2005 con il tavolo tecnico zonale per la qualità dell’aria e dal 2007 con il tavolo sui cementifici, aveva messo in evidenza che bisognava intervenire, proprio con interventi strutturali per adeguare questi impianti». «Qui si è scelta la strada della ristrutturazione complessiva, è certamente un impianto che va a migliorare quel che c’era prima. Tra le prescrizioni poste c’è il no all’uso del Cdr. Se l’azienda dovesse cambiare idea, comunque dovrebbe rifare tutta la procedura Via».
 La mediazione. Dietro lo slittamento della scorsa settimana, c’era la resistenza degli assessori leghisti, decisi a votare contro. La mediazione dei coordinatori provinciali di Lega e Pdl ha tessuto l’accordo, che ha portato gli esponenti del Carroccio a non partecipare al voto. Soddisfatta la coordinatrice Pdl Lorena Milanato: «Si è convenuto tra i coordinatori che la delibera era essenzialmente tecnica» spiega.
 L’azienda. In una nota, Italcementi esprime soddisfazione per la decisione della Giunta e si dice disponibile «alla costituzione di un tavolo comune di progetto insieme alle istituzioni, ai lavoratori e loro rappresentanze, alle associazioni imprenditoriali e ai movimenti per avviare un confronto costruttivo sullo sviluppo di Monselice», sulla base della convenzione stipulata tra Parco, Comune e azienda.
 Il sindacato. «C’è grande sollievo tra i lavoratori - assicura Marco Benati della Fillea Cgil -. Valutiamo positivamente l’atteggiamento che ha avuto la presidente e tutta la Provincia, di ascolto e di attenzione al problema delle prospettive di lavoro. Ora vorremmo ricordare a tutti le altre situazioni di sofferenza della bassa padovana, dalla Selce a Casale».
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il mattino di padova    GIOVEDÌ, 30 DICEMBRE 2010



 



 

LE REAZIONI

 

Il sindaco Giancarlo Piva: «Non è finita, impugneremo gli atti»

 

 

 

 







 MONSELICE. «Una grande sconfitta del territorio - commenta il sindaco di Este, Giancarlo Piva -. Questa decisione compromette definitivamente il nostro territorio, non tenendo conto di soluzioni alternative che potevano dare altrettante garanzie per l’occupazione. Parco e Provincia non si sono mai cimentati a cercare queste alternative, hanno dato un’adesione pedissequa alle decisioni dell’azienda, senza il tentativo di limitare un impatto che lasceremo ai nostri figli per due generazioni. Questa soluzione non sarà senza ripercussioni sull’occupazione, avrà pesanti ricadute sull’occupazione nelle altre due cementerei, di cui mai si è voluto tener conto nel ragionamento che si è fatto. Per noi non finisce qui - assicura Piva - il percorso adottato è pesantemente viziato e impugneremo gli atti».
 «La commissione Via ha verificato che gli impegni ambientali sono rispettati - evidenzia invece il sindaco di Monselice, Francesco Lunghi -. Il progetto va avanti, ora ci sarà l’Aia e dopo la questione ritorna in Comune». Soddisfatto anche il vicesindaco Gianni Mamprin: «Si dice che la politica è lontana e staccata dalla realtà. Mai come in questo caso del revamping - rileva - sindacati, lavoratori, artigiani e industria hanno avuto risposte concrete alle loro esigenze. Ringrazio la Provincia e tutti gli attori che hanno fatto in modo che arrivasse il sì».«È una sconfitta della legalità - sostiene invece il consigliere comunale Pdl Lorenzo Nosarti - mi domando qual è la funzione di un amministratore pubblico. Quella di tutelare gli interessi generali è venuta meno». «La Giunta avvalla un procedimento contraddittorio - afferma il consigliere di opposizione Francesco Miazzi - a nostro avviso inficiato da numerose irregolarità. Con questo atto si pone in serio rischio la salute dei residenti esposti ad altri 30 anni di pericolose e consistenti emissioni inquinanti, si suggella la morte del Parco e delle prospettive economiche alternative e compatibili. Questa autorizzazione sancisce inoltre la bassa qualità di un’intera classe politica che si dimostra inadeguata ad assumere scelte globali e di lungo periodo, evidenzia l’arretratezza di un Sindacato incapace di uscire dalla stretta logica della difesa corporativa. Non abbiamo intenzione di alzare bandiera bianca» assicura Miazzi. Dopo l’esposto alla magistratura, a breve partiranno i ricorsi al Tar di Comuni e Comitati. (f.se.)

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il mattino di padova    GIOVEDÌ, 30 DICEMBRE 2010



 





«Concorso regolare e trasparente»

 

Il sindaco Lunghi sulla prova per l’area tecnica vinta dall’ingegner Raniolo Mamprin sull’ostello: «Chiuso perchè ha bisogno di lavori urgenti»

 

 

 

 







 MONSELICE. «Miazzi fa solo illazioni». Il sindaco Francesco Lunghi controbatte alle critiche piovute sul concorso per il nuovo dirigente dell’area tecnica, che ha visto vincitore l’ingegner Mario Raniolo. «Un concorso pubblico con 41 domande - ricostruisce Lunghi - con prove per titoli, due scritti, e un orale alla presenza di tutti i candidati». Quanto alle due questioni su cui Raniolo era stato già chiamato a fornire una consulenza (per 5000 euro), Monselice Uno e il Peep di Cà Oddo, Lunghi assicura: «Abbiamo già le sue prime relazioni, da un mese. Finché non avremo raggiunto una conclusione è inutile che io informi il consiglio comunale di questioni che sono ancora in itinere». Per il sindaco, il caso revamping non c’entra per niente. E quando alle accuse sulle vicende giudiziarie che hanno visto implicato Raniolo, Lunghi ribatte: «Miazzi va sul personale. Ma lui non ha mai avuto un avviso di garanzia?». Anche sul caso dell’ostello (chiuso da martedì) Lunghi dà la sua versione: «Miazzi non sa cosa significa amministrare. Secondo me gli attuali gestori avevano deciso altre strade per i fatti loro. In ogni caso, stiamo già valutando come fare il nuovo appalto. Ma prima servono dei lavori murari, all’impianto elettrico e nuovi arredi. L’ostello potrà riaprire per marzo, con il nuovo gestore». Il vicesindaco Giani Mamprin valuterà l’ipotesi di una querela. «Come al solito, Miazzi continua a offendere le persone, denigrandole senza giusto motivo - afferma -. Per l’ostello, le cose non stanno come ha detto. Dopo 10 anni, l’ostello deve essere messo a posto, lavori che in qualsiasi caso dovevano essere fatti. Noi ci siamo incontrati con gli attuali titolari - assicura Mamprin - che hanno lavorato bene. Ma non è possibile per legge prorogare la gestione, bisogna fare un nuovo appalto. E’ già pronto e per gennaio avremo i nuovi gestori». Quanto alle critiche al suo operato, Mamprin le respinge al mittente: «Io sono vicesindaco: seguo i miei referati, e se mi occupo di altro è su richiesta del sindaco. Sono orgoglioso dei risultati ottenuti sul revamping e non accetto lezioni da nessuno». (f.se.)

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il mattino di padova    GIOVEDÌ, 30 DICEMBRE 2010



 






«Non credete ai petrolieri americani»

 

Maria Rita D’Orsogna, docente californiana, sta conducendo una dura battaglia contro le campagne di trivellazione di Aleanna

 

 

 

 







 ESTE. «Petrolieri? Non crediamoci». E’ questo il messaggio lanciato da Maria Rita D’Orsogna a sostegno della mobilitazione contro la Aleanna Resources, la multinazionale californiana che vorrebbe trivellerare il territorio della Bassa Padovana alla ricerca di idrocarburi. La D’Orsogna è docente alla California State University a Northridge. Ha partecipato all’incontro organizzato lunedì sera a Este. «Sono ormai quattro anni che combatto contro i petrolieri, in Abruzzo prima e poi in altre parti d’Italia - spiega la docente - Operano tutti nello stesso modo. La Aleanna Resources e i suoi compari, con a capo Anca Landwer, saranno molto carini con voi, e cercheranno di parlarvi in modo gentile per convincervi dell’utilità del petrolio, dicendo che “non succederà niente” perchè i giacimenti sono profondi, perché loro sono bravi e rispettosi dell’ambiente, perchè le loro tecniche sono migliori di quelle di tutti gli altri». L’esperta mette però in guardia: «Non dovete crederci. Il loro unico scopo - aggiunge - è quello di bucare il vostro territorio. Per loro è solo business: trivellare, allargarsi, fare soldi, speculare su di voi. Hanno le tasche più profonde di me e dei comitati locali. Non gli si deve credere e bisogna fare affidamento sulla propria intelligenza e sul proprio attaccamento al territorio».
 La multinazionale non ha partecipato all’incontro di lunedì, e in questo la D’Orsogna ha visto già una forte malafede: «I permessi per trivellare si preparano nel 2006, e alla gente si parla nel 2011? Se non avessimo organizzato l’incontro lunedì sera, questi signori avrebbero parlato ai cittadini? Non credo, perché quello che i petrolieri vogliono è la nostra ignoranza, in modo da poterci manipolare. Sta a noi dirgli grazie, non ci servite qui, potete tenervi i vostri pozzi in Texas». (n.c.)

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Il revamping è promosso
La Provincia approva il progetto Italcementi ma gli assessori leghisti disertano la votazione

Ferdinando Garavello






il gazzettino      Giovedì 30 Dicembre 2010,

Arriva un pò in ritardo il pacchetto natalizio della Provincia. Una confezione parecchio voluminosa, visto che dentro deve starci l'intero progetto di revamping. Ieri mattina la giunta di Palazzo Santo Stefano ha approvato la delibera che chiude l'iter del piano. Il via libera ha confermato tutte le prescrizioni che erano state inserite nella valutazione d'impatto ambientale e le raccomandazioni varate nei singoli passaggi. Dalla sala sono usciti, durante la votazione decisiva, i quattro assessori della Lega. Roberto Marcato, Gilberto Bonetto, Marzia Magagnin e Leandro Comacchio non hanno quindi votato la spinosa delibera, entrata in giunta già una settimana fa.
      La maggioranza aveva scelto di spostare a ieri il conto definitivo per una questione di equilibrio politico, data la contrarietà di ampie fasce della classe politica leghista al progetto. L'esito era comunque scontato, vista la positività di tutti i passaggi istituzionali incassati dal revamping negli ultimi mesi. Ora restano 150 giorni per il rilascio dell'autorizzazione tecnica, che va ad affiancare quella paesaggistica già licenziata dagli enti preposti.
      «Dal punto di vista paesaggistico posso capire le perplessità che si sono create nel territorio, ma il ministero ha superato questo ostacolo con il via libera della Soprintendenza - sottolinea Mauro Fecchio, assessore provinciale all'ambiente - invece, dal punto di vista dell'inquinamento, questo progetto costituisce un miglioramento della situazione per tutta la zona». Nel 2006 la Provincia aveva posto l'accento sul problema delle emissioni inquinanti dei cementifici e proprio la struttura dell'Italcementi era finita nel mirino del tavolo tecnico, nato appositamente per approfondire le tematiche industriali. I componenti del tavolo tecnico avevano evidenziato la necessità di risolvere la faccenda tramite una profonda ristrutturazione dell'impianto. «È quindi un percorso coerente, che risale a molti anni fa - commenta Fecchio - le opinioni favorevoli e contrarie ci stanno tutte, è ovvio e giusto, ma se dobbiamo restringere l'argomento alla sola parte tecnica non possiamo che sottolineare il miglioramento della situazione».

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I LAVORATORI


Entusiasmo in fabbrica, indetta un’assemblea





il gazzettino   Giovedì 30 Dicembre 2010,

(F.G.) Sindacati e lavoratori dell'Italcementi aspettavano da giorni la decisione finale della Provincia. Se Palazzo Santo Stefano avesse negato il via libera le ripercussioni sullo stabilimento sarebbero state gravissime: la proprietà, senza l'approvazione del revamping, avrebbe probabilmente deciso di chiudere i battenti. «La notizia è stata accolta con grande entusiasmo, ora faremo un'assemblea per valutare la situazione e le prospettive - spiega Marco Benati della Cgil, il quale ha vissuto le ore cruciali della giornata di ieri assieme ai dipendenti del cementificio - c'è molta soddisfazione da parte dei lavoratori per l'approccio alla problematica dimostrato dalla Provincia». Le maestranze avevano fatto sentire la propria voce anche a Padova in più occasioni. «Vuol dire che i vari problemi che abbiamo segnalato alla presidente della Provincia, Barbara Degani - conferma Benati - sono stati recepiti appieno. Abbiamo riscontrato una grande disponibilità da parte del governo provinciale e delle istituzioni in generale».-------------------------------------------------------------




LUNGHI


«È il momento di collaborare»





il gazzettino   Giovedì 30 Dicembre 2010,

(F.G.) L'approvazione della delibera da parte della Provincia non è la conclusione di un percorso, ma l'inizio di una nuova strada di collaborazione fra le parti in causa. È questa la posizione del sindaco di Monselice, Francesco Lunghi, che auspica in primo luogo uno smorzamento della tensione accumulata fin qui tra le opposte fazioni. «Adesso bisogna aspettare il via libera dell'aia, l'autorizzazione integrata ambientale - spiega Lunghi - ovvero la sintesi di tutte le pratiche. Poi la proprietà dovrà collaborare con noi per capire che si potrà fare per Monselice. C'è da discutere l'assetto delle infrastrutture, della viabilità e di molti altri aspetti del progetto». Il primo cittadino monselicense minimizza pure le possibili ricadute legali e amministrative dei ricorsi annunciati dai Comuni limitrofi e dai comitati. «Io credo che la procedura sia stata corretta - sottolinea il sindaco - e che tutti i parametri siano stati osservati, a mio avviso è tutto a posto e anche eventuali esposti dovrebbero cadere nel vuoto».
     
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PIVA


«La procedura è illegittima»





il gazzettino   Giovedì 30 Dicembre 2010,

(F.G.) Un duro colpo per il fronte del no, che però continuerà a lottare contro il progetto. «Riteniamo che la procedura abbia dei profili di illegittimità - dice il sindaco di Este, Giancarlo Piva - che sarà nostra cura impugnare nelle sedi opportune». I Municipi di Este e Baone avevano annunciato da tempo il ricorso al Tar. «Si può e si deve pensare a uno sviluppo diverso del territorio - avverte Piva - che veda il coinvolgimento dell'azienda, ma che sia molto diverso da quello che si prospetta con questa decisione della Provincia. Palazzo Santo Stefano si prende una grande responsabilità e se ne renderanno conto anche i lavoratori, quando le variazioni dei processi produttivi porteranno problemi al mondo del lavoro». La vicenda avrebbe quindi radici molto lontane nel tempo: «Qualcuno si è preso la responsabilità di chiudere le cave 40 anni fa - ammette il sindaco atestino - e noi, come classe politica, non siamo riusciti a dare un seguito a questa scelta con una riconversione del settore industriale del cemento». 
     


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L’azienda soddisfatta, ma i comitati non mollano





il gazzettino   Giovedì 30 Dicembre 2010,

(F.G.) L'Italcementi esprime una grande soddisfazione per il risultato della votazione della giunta provinciale. L'azienda rilancia la propria disponibilità alla creazione di un tavolo comune assieme alle istituzioni, ai lavoratori, ai sindacati e ai movimenti per avviare un confronto sullo sviluppo del monselicense. «La convenzione stipulata tra le parti - spiega una nota emessa ieri dalla proprietà - rappresenta la piattaforma utile di riferimento per disegnare fin da subito il futuro di Monselice, dopo la concordata futura chiusura dell'impianto, con una visione orientata soprattutto allo sviluppo di future alternative economiche e una crescita professionale adeguata per le giovani generazioni attraverso anche il prezioso contributo del mondo accademico».
      I comitati intanto promettono battaglia. «Non abbiamo intenzione di alzare bandiera bianca - avverte Francesco Miazzi - proseguiremo la nostra iniziativa su tutti i fronti. Su questi aspetti si dovrà presto pronunciare anche la magistratura, chiamata in causa dagli esposti depositati in Procura e interessata dai ricorsi al Tar dei Comuni». «Fino all'ultimo abbiamo sperato in una scelta almeno interlocutoria, che riaprisse lo spazio alle proposte alternative - continua il consigliere comunale monselicense - la giunta avalla un procedimento contraddittorio, a nostro avviso inficiato da numerose irregolarità. Con questo atto si pone in serio rischio la salute dei residenti esposti ad altri 30 anni di pericolose e consistenti emissioni inquinanti, si suggella la morte del Parco e delle prospettive economiche alternative e compatibili».
     
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CONTRO IL REVAMPING DEL CEMENTIFICIO DI MONSELICE. PAROLA STRANIERA X NASCONDERE 
IL SOTTERFUGIO
PER NON CHIARIRE ALLA GENTE CHE SI TRATTA DI UN NUOVO CEMENTIFICIO CHE PRETENDE VITTIME 
X ALTRI 40 ANNI, 
ALLA FACCIA DELLA POPOLAZIONE
 
nemmeno la seconda guerra mondiale ha ridotto i colli euganei nelle vergognose condizioni in cui sono stati ridotti, 
ma le mine sì,
dopo così tanto scempio da parte dei politici responsabili si sono spesi soldi perfino x nascondere le cave, 
visibili da molto lontano,
si è poi fatto il parco colli per lavarsi le mani come ponzio pilato, obbligando gli abitanti a regole severe, 
di fatto come fossero stati loro i responsabili.
 
ED OGGI IL PARCO, IN SFREGIO AI SACRIFICI DEI SUOI ABITANTI, PREZZOLATO DA TRENTA DENARI 
COME GIUDA
CONSENTE ALL'ITALCEMENTI QUELLO CHE HA NEGATO ALLA POPOLAZIONE
 
respiriamo tutti la stessa aria, tutti la sporchiamo un po' x necessità, massimamente perchè 
pochi al mondo  guadagnano
con il petrolio o con l'atomica, 
mettendo nel cassetto sistemi più puliti  al solo scopo di continuare a guadagnare di più, sempre di più.
 
oggi la gente muore di tumore x l'aria sporcata, il cibo sporcato, la vita nostra sporcata, ed è una lotteria, 
sotto a chi tocca.
 
a voi politici, comandanti e responsabili, vuoi vedere che a voi non tocca?
 
io nel mio egoismo di sopravvivenza solo pensando che potesse toccare anche a me o a chi voglio bene, 
fermerei tutto questo.
 
noi non vi voteremo più e passerete alla storia x quelli che hanno fatto continuare lo scempio 
x altri 40 anni.
anche se voi contate che non ci ricorderemo più, ma io mi ricordo i vetri della casa tremare fino a Carceri
quando scoppiavano le mine sui colli
 
MANDATECI UN SEGNO, DITE NO, VOTATE NO, AL NUOVO MOSTRO, IL CEMENTIFICIO NUOVO DI MONSELICE.
 
 
per concludere toccherebbero i saluti! con quale cuore? 
non c'è più natale non c'è più pasqua c'è solo sgomento davanti ....dio denaro
 
 
 
Pietro Cucco 
 
professione: che lavora da 40 anni


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Salve, mi chiamo Daniela, ho 28 anni sono nata a Monselice, ho scelto di vivere qui e di costruirmi un futuro a Monselice.
Sto completando gli studi per diventare un'insegnante e lavoro per mantenermi gli studi. Sono profondamente amareggiata dalla situazione attuale in cui si sta decidendo qualcosa di veramente importante per i cittadini di Monselice e dei paesi limitrofi.
Sono sconcertata dalle informazioni parziali e ambigue, dalle falsità da cui veniamo travolti.
Nulla è chiaro, solo che siamo nel paese dove chi ci vive, le persone comuni, non sono ascoltate, non sono considerate umanamante ma macchine, utili solo per produrre, per lavorare, per far crescere gli interessi dei potenti o di chi potente vuol diventare calpestando i propri doveri e i diritti altrui.
La questione sembra essere solo il problema del presente, ma del futuro, tra chi decide, nessuno si preoccupa. L'importante ora è lavorare, lavorare, perchè senza soldi come si fa adare da mangiare ai propri figli? Giusto! E la salute? Possiamo lavorare, certo e lasciare in eredità ai figli che nutriamo col nostro sudore la terra marcia e l'aria tossica, così loro non faranno la fatica di lavorare poichè probabilmente prima saranno morti di qualche tumore.
Io voglio vivere tranquilla, non col timore ogni giorno cosa respiro?Ho scelto di non vivere in città per respirare aria buona, ma forse non ho fatto la cosa giusta. Voglio che si rispetti la terra, che viene solo sfruttata e coperta di cemento, la terra e l'aria ci danno la vita, come possiamo tradirla in questo modo? come si può continuare come delle macchine a pensare solo ai soldi! Noi moriremo e i soldi rimarrano a farci compagnia nella tomba!


Tra qualche giorno si deciderà in Provincia sulla questione in oggetto.

Spero che il Presidente, che rappresenta tutti i cittadini della provincia di Padova, possa tener presenti le istanze e gli interessi delle persone reali che sono, nella stragrande maggioranza, contrari alla realizzazione di un nuovo cementificio (perchè di questo si tratta) che, in base alla attuale normativa, potrà inquinare molto di più di un inceneritore.
Spero, che per una questione che inciderà pesantemente sul futuro dei prossimi 30 anni di una popolazione di almeno 50.000 abitanti, l'interesse della collettività sia considerato primario.



Spero che, ancora una volta, non prevalgano l'arroganza dei soldi e del potere di pochi.


Con l'occasione desidero augurare a tutti voi e alle vostre famiglie i migliori auguri di buone feste.


Distinti saluti


Daniela Girotto,  Monselice.

 
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Gentili Signori,

pur essendo io cittadina del Comune di Padova, ho seguito l'evolversi della discussione circa il revamping dell'impianto di Monselice dell' Italcementi SPA. L'ho fatto perchè ritengo il nostro territorio un tutt'uno in termini geografici, sociali, storici e sanitari. Sono una studentessa universitaria ben conscia dell'importanza della conservazione dei posti di lavoro, ma ancor più convinta che nulla valga quanto la salute dei cittadini e la libertà di lasciare decidere a loro, in democrazia, il proprio futuro. Nonostante la bassa fiducia che molte persone ripongono nelle Istituzioni, specialmente in questo periodo, io sono tra quelli che non rinunciano a credere che ci siano tra i politici ed i pubblici amministratori persone oneste, intellettualmente e moralmente, e lungimiranti. Faccio appello a Voi proprio per questo.
Vi chiedo di considerare con la massima attenzione il bivio che ci /vi si pone davanti in questi giorni, con la necessità di una decisione che avrà ripercussioni che potrebbero essere inimmaginabili e irreversibili, non solo per Monselice, ma per tutti noi. Vi chiedo di non accondiscendere ad una scelta miope e di corto respiro, oltrechè pericolosa, come quella del revamping, ma di aprire quell'area ad una prospettiva di sviluppo sostenibile (e sicuramente più redditizia in termini globali: ambientali, turistici, socio-saniatri, economici, ecc.) largamente applicate in molte altre zone in Europa e comunemente incluse nella terminologia di "GREEN ECONOMY" . E' quello il settore vitale, nuovo, per uno sviluppo vero e conveniente di tutto il nostro problematico territorio, dei suoi cittadini e delle generazioni che verranno. Da Voi, pubblici amministratori responsabili, mi aspetto una opzione di lungimiranza che dia la misura ed il segno di un coraggio che possa essere ricordato in avvenire, come quello che gli onorevoli Francanzani e Romanato misero in campo nel lontano 1975. Cogliete quest'occasione per una scelta di speranza autentica.

Grazie.
 
Con la massima fiducia ed i migliori auguri a tutti voi,
 
Giulia Menin


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Buongiorno.

Sono un giovane e piccolo imprenditore nato in provincia di Treviso, e mi trovo da alcuni anni a lavorare nella città di Padova.

Quando posso, per cercare di "ricaricare le batterie", cerco riparo come tanti miei colleghi (e non solo!) sui Colli, e sogno un giorno (sognare non costa nulla!) di poterci andare a vivere con tutta la mia famiglia, con i miei figli, magari quando sarò finalmente in pensione.

Io ho cercato di seguire con attenzione la vicenda "Revamping": ho letto, mi sono per quanto possibile documentato, ne ho parlato con amici, persone comuni, semplici cittadini.

Ora, mi sento in diritto (e in dovere, credo) di chiedere a Voi - che avete la responsabilità di governare questo territorio e le sue genti - soltanto una cosa, che Vi chiedo con la massima trasparenza:

In linea di principio, voi pensate che i posti di lavoro e gli interessi particolari che vengono "salvaguardati" oggi, valgano davvero il futuro di questo territorio e quello dei nostri figli?

Vi prego, Voi che ci amministrate, pensateci bene: il territorio e i figli, sono anche vostri, no?

Grazie per l'ascolto, e buon lavoro.

Guido Ostanel


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 Io, Mario Mezzacasa in servizio al Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Torreglia ai tempi della chiusura delle cave e che quindi, in prima persona ne ho vissuto tutta  la storia, personalmente ho notificato a Mardegan ed altri cavisti la chiusura dei loro impianti, ho vissuto gli incendi  dolosi del monte Ricco procurati col il lancio nel bosco di copertoni incendiati.  vi chiediamo  mia moglie insieme a me,   di non dare proroga ed allargamento alla Italcementi di Monselice. Ricordo che in quel tempo si decise di dar proroga giusto per rendere positivo l'inventimento del cementificio. Oggi sicuramente si è rientrati dalla spesa. Non è giustificazione il licenziamento dei lavoratori, a quel tempo molti di più furono licenziati. Ci si deve impegnare, come allora a trovare posti di lavoro, questo si.
Se si darà proroga, sarà la seconda, non ci saranno più certezze, chi ci assicura che tra 30 anni non se ne darà un altra? e gli altri cementifici? perché dovrebbero essere trattati diversamente?
Dimostrate di essere coraggiosi come lo furono i politici di quel tempo altrimenti dimostrerete, di essere più attenti agli interessi dei forti che a quello dei più.
Distinti saluti Mario Mezzacasa e De Reggi Maria Luigia
Torreglia PD    


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Egregi Signori,
siamo alla vigilia di una decisione che condizionerà per i prossimi decenni
le condizioni di vivibilità e la qualità dell'aria della nostra provincia.
Una provincia che ospita tre cementifici e un inceneritore di grosse
dimensioni concentrati nel raggio di 30 chilometri, e che "vanta" tra i suoi
record negativi quello di essere una delle più inquinate d'Italia.
Vi chiediamo dunque di valutare a fondo la vostra responsabilità nei
confronti della globalità dei vostri cittadini, anche alla luce delle gravi
irregolarità denunciate sulla stampa dagli Onorevoli Goisis e Bitonci.

Cordiali saluti

Giulio Piras
LIPU Padova


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SONO UN APICOLTORE...



Oggetto: Revamping cementificio Monselice

Tra qualche giorno si deciderà in Provincia sulla questione in oggetto.
Spero che il Presidente, che rappresenta tutti i cittadini della provincia di Padova, possa tener presenti le istanze e gli interessi delle persone reali che sono, nella stragrande maggioranza, contrari alla realizzazione di un nuovo cementificio (perchè di questo si tratta) che, in base alla attuale normativa, potrà inquinare molto di più di un inceneritore.
Spero, che per una questione che inciderà pesantemente sul futuro dei prossimi 30 anni di una popolazione di almeno 50.000 abitanti, l'interesse della collettività sia considerato primario.
 
Spero che, ancora una volta, non prevalgano l'arroganza dei soldi e del potere di pochi.
 
Con l'occasione desidero augurare a tutti voi e alle vostre famiglie i migliori auguri di buone feste.
 
Distinti saluti
 
Antonio Ferraretto
Via capitello 33 Calaone di Baone Padova
3479440203
Professione apicoltore e agricoltore
 
N.B. La sopravvivenza dell’ Apicoltura  e delle Api dipende da un territorio non inquinato,per poter produrre un miele pulito senza residui tossici al suo interno.         Sappiamo bene che il miele è l’alimento sano per eccellenza,nell’area italcementi ci sono molti alveari ,non i miei. Nono vorrei mai si scoprisse che in un vasetto di miele locale ci fossero certi residui da cementificio. Che sarebbe la fine della nostra apicoltura. Ma questo miele potrebbe anche arrivare sulla vostra tavola.
Vi invito a pensarci sulla scelta del repamping.
Magari cercate di dare più impegno per la promozione territoriale,da questa di sicuro  nasceranno nuovi posti di lavoro,con lo sviluppo dell’agricoltura di qualità e dell’artigianato.
Io credo che nel futuro ci sarà bisogno di meno cemento,anche per fare le case ne serve sempre meno,poi gli impianti di produzione saranno automatizzati sempre di più, una sola persona ne produrrà migliaia di tonnellate.                      Il cibo buono sano e di qualità la richiesta aumenta ogni giorno,per produrlo però non servono impianti industriali,ma basta un’ ambiente sano,delle mani sapienti e dei  piccoli laboratori anche su vecchi edifici.
Non si arricchiscono grandi manager o politici senza scrupolo,ma molte famiglie trovano la maniera giusta di lavorare e vivere nel territorio con un impatto ambientale molto basso. Spero che qualcuno mi capisca. Antonio
 
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ono molto preoccupato perchè tra qualche giorno si deciderà in Provincia sulla questione
          in oggetto.

 
Ho letto questi dati e non riesco a credere che  i limiti di legge siano questi :
 
i cementifici hanno questi limiti:                                       gli inceneritori hanno questi limiti:

- polveri totali: mg 30/Nm³                                                 - polveri totali: mg.10/Nm³

- biossido di zolfo: mg.600/Nm³                                         - biossido di zolfo: mg. 50/Nm³

- ossido di azoto: mg.1800/Nm³                                         - ossido di azoto: mg. 200/Nm3   
 
Significa che approvare il revamping della nuova cementeria a Monselice sarebbe come costruire :
 
3 inceneritori per quanto riguarda le polveri totali.
12 inceneritori per quanto riguarda il biossido di zolfo.
9 inceneritori per quanto riguarda l'ossido di azoto.
 
Mi sembra impossibile che questo sia vero, ma  se  lo fosse, mi auguro che chi  ha il compito di prendere questa decisione, abbia a cuore il futuro dei nostri figli.
 
Luigi Pasto'


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Gentile Presidente,
al riguardo della decisione che dovrete assumere nel merito del progetto di Revamping dell'Italcementi Le chiedo di considerare che a norma dell'art. 19, comma 3, del Piano Ambientale del Parco Colli Euganei la convenzione firmata con l'Italcementi doveva essere realizzata con tutti i Comuni interessati e non solo con il Comune di Monselice. I Comuni interessati, Monselice, Arquà Petrarca, Baone ed Este,  sono stati individuati dalla Commissione VIA nell'ambito del procedimento di Valutazione del Revamping ma non sono stati minimamente coinvolti dall'Ente Parco Colli tant'è che la Giunta Comunale del mio Comune ha ricorso al Tar per tutelare gli interessi della nostra comunità, ignorati dal Parco.
Si ritiene infatti che nella trattazione aperta dal Parco e dal Comune di Monselice con l'Italcementi non siano stati considerati i pareri negativi della Commissione Tecnica del Parco, di cui non c'è traccia nella delibera dell'Ente Parco Colli, e non siano stati assolutamente rappresentati interessi a difesa della nostra economia, basata sull'agricoltura, sulla valorizzazione dell'ambiente, del paesaggio, della nostra storia e sulla promozione delle attività legate alla ristorazionne, alla residenzialità, al turismo, alle produzioni tipiche, alle coltivazioni biologiche che dalla convenzione approvata dalla Giunta del Parco ne verrebbero pesantemente penalizzate.
L'assenza della rappresentanza dei nostri interessi ha fatto si che la convenzione preveda tempi di attività "lunghissimi" (30 anni) e l'assenza di condizioni di tutela della salute, tant'è che i limiti previsti per i cementifici restano sempre lontanissimi dai limiti che la legge prevede per gli inceneritori.
Crediamo che si dovesse innanzitutto ricercare alternative alla richiesta di Revamping e cercare di affrontare il tema dei cementifici nella sua complessità, attraverso un accordo di programma che riguardasse tutti tre i cementifici.
Ciò non è stato fatto, ma riteniamo che Lei possa ancora attivare un tavolo in cui siano presenti tutti i Comuni interessati in modo da arrivare ad una scelta condivisa con il territorio. Una scelta che ponga come primo obiettivo la verifica di opzioni compatibili con l'esistenza del Parco Regionale dei Colli Euganei ed in assenza di queste cercare di "strappare" condizioni migliorative a tutela della salute e termini di attività non "infiniti".
Pensiamo che sia importante che almeno la Provincia, alla quale spetta la decisione finale, attivi quelle opportunità di condivisione e di confronto che il Parco Colli non ha promosso, chiudendo di fatto verso i Comuni che avevano obiezioni nei confronti del Revamping, verso quella parte della comunità che non la pensava come l'Italcementi, generando una convenzione sfacciatamente sbilanciata a favore dell'Italcementi.
Colgo l'occasione per porgerLe cordiali saluti e manifestarLe la mia disponibilità a lavorare per un esito della vicenda condiviso. 
Con stima
Francesco Corso





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egregio signor Presidente della Provincia di Padova 
egregi signori Amministratori


Sono Luca Bernardini uno studente di Monselice; Monselice la città della Rocca, del Palio e delle mille bellezze storiche immerse nel verde splendore sei Colli, diventata ultimamente la città delle vergogne grazie al tentativo chiaramente fallito di costruire un ascensore all'interno del nostro famoso colle ,ai mille sprechi e soprattutto alla pessima aria che ogni giorno respiriamo all'interno di un parco naturalistico regionale sostanzialmente dovuta dalla presenza nell'arco di pochi chilometri di 2 cementifici che si aggiungono al terzo presente nel Comune di Este e ai numerosi impianti inquinanti che esistono e che si vogliono costruire nella Bassa Padovana;non voglio dilungarmi nel sottolineare per l'ennesima volta dati e cause assolutamente inaccettabili che questo tipo di sviluppo sta ottenendo,anche perchè spero che dall'alto della sua competenza, in qualità di responsabile di tutto quello che succede all'interno del nostro territorio, sia più informato di me; di certo avrà capito che l'argomento in questione è il tanto discusso revamping di Italcementi questo progetto tanto voluto da alcuni amministratori del quale ancora troppe questioni sono all'oscuro di tutta la cittadinanza e altrettante risultano assolutamente inspiegabili;mi rivolgo a lei con un appello breve all'ente che a questo punto sarà decisivo nell'esito di questa travagliata vicenda; spero vivamente che nel momento della decisione finale si metta una mano nella coscienza e , a differenza di quello che hanno fatto i suoi colleghi, ragioni per il bene dei cittadini e del territorio con l'intera responsabilità di dire NO a questa scelta che comporterebbe un esito tragico per il nostro futuro;probabilmente come molti pensano non vede il pericolo di questo investimento,ma sia consapevole che optando per esso il destino della Bassa sarà segnato;magari non in maniera catastrofica come si può presupporre ma indubbiamente cambierà per sempre la carta d'identità di un luogo verso cui tutti dovremmo nutrire più rispetto e che così come i nostri antenati e madre natura ce l'hanno donato potrebbe essere assai producente e reditizzio oltre che uno dei luoghi più belli di Italia e non solo.
Convinto della sua disponibilità e sensibilità le porgo i miei più cordiali saluti e auguri di buone feste
Luca Bernardini


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Oggetto: Prossimo futuro per gli abitanti di Monselice
 
 
Tra qualche giorno deciderete in Provincia sul futuro ambientale, sanitario ed economico di Monselice.
Sono convinto che le decisioni prese fin d’ora dagli altri organi preposti non abbiano minimamente valutato il futuro  di Monselice, ne valutato il peso e l’ipoteca che viene gravato sul nostro comune per decenni.
La realizzazione del Revamping condizionera’ NEGATIVAMENTE la salute, l’ambiente e l’economia di Monselice e dell’area circostante.
La decisione di prorogare per altri 30 anni l’attivita’ della cementeria in condizioni di forte e negativo impatto ambientale  e’ passata sopra le nostre teste senza nessuna possibilita’ di discussione e di condivisione e percio’ di ogni conseguenza negativa della qualita’ della salute e di vita (anche dopo la scadenza politica dei vs. mandati) sarete moralmente responsabili.
Spero che il Presidente, che rappresenta tutti i cittadini , possa tener presenti le istanze e gli interessi delle persone che a Monselice hanno le loro radici, hanno investito le loro professionalita’ ,
che vogliono pensare al futoro dei figli e che sono CONTRARI alla realizzazione di un nuovo cementificio (perchè di questo si tratta) che, in base alla attuale normativa, potrà inquinare molto di più di un inceneritore.
Spero che il presidente conosca le esigenze del nostro territorio ed anche di quelle di carattere produttivo ed economico che non necessitano di una grande industria talmente impattante da compromettere invece altri comparti del tessuto produttivo.
Spero che, ancora una volta, nelle scelte non prevalgano l'arroganza ed il potere dei soldi di qualcuno .
Con l'occasione desidero augurare a tutti voi e alle vostre famiglie i migliori auguri di buone feste.
 
Distinti saluti
 
Bernardini Roberto
 
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DAVIDE SEGALA ,OPERAIO E PADRE DI DUE BIMBI.


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 Stiamo apprendendo dai giornali locali che in questi giorni si deciderà la questione revamping Italcementi a Monselice; volevamo sottolineare alcune considerazioni prima del giudizio finale che la Provincia di Padova si appresterà a dare:

Lo stabilimento dell' Italcementi ha un forte impatto sulla popolazione trovandosi a ridosso del centro abitato di Monselice e a poche centinaia di metri dalle prime abitazioni di Baone ed Arquà Petrarca;
nel territorio sono presenti altri due cementifici ed una grossa discarica che contribuiscono ulteriormente all'inquinamento dell'aria già compromessa nel catino della Pianura Padana;
i limiti previsti per i cementifici sono moto alti e restano lontanissimi da quelli che la legge prevede per gli inceneritori:

i cementifici hanno questi limiti:                                     gli inceneritori hanno questi limiti:
- polveri totali: mg 30/Nm³                                                 - polveri totali: mg.10/Nm³
- biossido di zolfo: mg.600/Nm³                                         - biossido di zolfo: mg. 50/Nm³
- ossido di azoto: mg.1800/Nm³                                         -ossido di azoto: mg. 200/Nm3      


l'Italcementi si trova all'interno di un Parco Regionale;

l'abbassamento delle emissioni del 50% previste dall'azienda sono ben poca cosa rispetto all'enorme quantità emessa normalmente dallo stabilimento;

la popolazione negli ultimi anni ha manifestato sempre più riluttanza con la presenza delle 3 cementerie consapevoli dei danni alla salute di cui sono esposti da decenni;

la nuova cementeria ha una cubatura molto superiore alla precedente degradando ulteriormente il territorio e il Parco Regionale dei Colli Euganei;

Queste sono solo alcune nostre cosiderazioni, noi abitiamo a 1200 m  dai camini dell'Italcementi in una zona un po' più elevata rispetto al piano campagna, e come quartieri come il Carmine forse per questo più esposta, Vi assicuriamo che con certe condizioni atmosferiche percepiamo spesso odori acri arrivare dallo stabilimento, senza parlare dell'inquinamento luminoso e del rumore; insomma quello che andrete a decidere come avrete capito va ad interessare migliaia di famiglie le quali con questo progetto continueranno a respirare aria molto inquinata (gli studi dicono sempre di più che certe emissioni in atmosfera possono influire gravemente sulla salute dei bambini e delle donne in gravidanza), avranno un territorio ulteriormente compromesso, pagheranno per essere all'interno di un Parco Regionale presente solo sulla carta, avranno una forte svalutazione delle loro abitazioni, senza parlare dei danni all'agricoltura e su chi ha investito nel turismo (bed and breakfast, agriturismi etc.).

Speriamo che il Presidente, che rappresenta tutti i cittadini della provincia di Padova, possa tener presenti le istanze e gli interessi delle persone reali che sono, nella stragrande maggioranza, contrari alla realizzazione di un nuovo cementificio (perchè di questo si tratta) che, in base alla attuale normativa, potrà inquinare molto di più di un inceneritore.
Speriamo, che per una questione che inciderà pesantemente sul futuro dei prossimi 30 anni di una popolazione di almeno 50.000 abitanti, l'interesse della collettività sia considerato primario.



Speriamo che, ancora una volta, non prevalgano l'arroganza dei soldi e del potere di pochi.


Con l'occasione desideriamo augurare a tutti Voi e alle Vostre famiglie i migliori auguri di buone feste.


Distinti saluti
 
Fam. Magagna Stefano -BAONE-



 



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Io penso che se chiedete a ciascuno dei cittadini di Monselice se fossero disponibili a respirare gli scarichi delle cementerie per i prossimi 30 anni e di accettarne le conseguenze per il futuro, sono convinto la maggior parte dirà sicuramente NO !

I politici hanno il dovere morale di attuare scelte rispettose dei beni primari tra i quali primo di tutti è la salute.
SULLA SALUTE NON DEVE PREVALERE L'ARROGANZA DI POCHI E IL POTERE DEI SOLDI.
NON APPROVATE IL PROGETTO.
IL NOSTRO TERRITORIO SI MERITA UN FUTURO DIVERSO .


Buon Natale e Cordiali saluti


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Riccardo Fornasiero


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Gentili Signori,
pur essendo io cittadino del Comune di Padova, ho seguito con attenzione l'evolversi della discussione circa il rewamping dell'impianto di Monselice dell' Italcementi spa. L'ho fatto perchè ritengo il nostro territorio un tutt'uno in termini geografici, sociali, storici e sanitari. Sono un pensionato CGIL ben conscio della importanza della conservazione dei posti di lavoro, ma ancor più convinto che nulla valga quanto la salute dei cittadini e la libertà di lasciare decidere a loro, in democrazia, il proprio futuro. Nonostante la bassa fiducia che molte persone ripongono nelle Istituzioni, a mio avviso, oggidì, io sono tra quelli che non rinunciano a credere che ci siano tra i politici ed i pubblici amministratori persone oneste, intellettualmente e moralmente, e lungimiranti. Faccio appello a Voi proprio per questo.
Vi chiedo di considerare con la massima attenzione il bivio che ci /vi si pone davanti in questi giorni, con la necesità di una decisione che avrà ripercussioni che potrebbero essere inimmaginabili e irreversibili, non solo per Monselice, ma per tutti noi. Vi chiedo di non accondiscendere ad una scelta miope e di corto respiro, oltrechè pericolosa, come quella del rewamping, ma di aprire quell'area ad una prospettiva di sviluppo sostenibile (e sicuramente più redditizia in termini globali: ambientali, turistici, socio-saniatri, economici, ecc.) largamente applicate in molte altre zone in Europa e comunemente incluse nella terminologia di "GREEN ECONOMY" . E' quello il settore vitale, nuovo, per uno sviluppo vero e conveniente di tutto il nostro problematico territorio, dei suoi cittadini e delle generazioni che verranno. Da Voi, publici amministratori responsabili, mi aspetto una opzione di lungimiranza che dia la misura ed il segno di un coraggio che possa essere ricordato in avvenire, come quello che gli onorevoli Francanzani e Romanato misero in campo nel lontano 1975. Cogliete quest'occasione per una scelta di speranza autentica.
Grazie
 
Con la massima fiducia ed i migliori auguri a tutti voi
 
Adriano Menin


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